Gentili Signore, egregi Signori, abbiamo il piacere di comunicarvi l’apertura della mostra “ Volti nel giardino dei cieli “ dedicata all’artista ticinese Eliana Bernasconi, presenta il Dr Graziano Martignoni. Apertura che avrà luogo mercoledì 19 novembre 2025 (vernice dalle ore 18.00) presso lo “Spazio Espositivo la Cornice” in Via A. Giacometti 1 a Lugano. Durante la serata la nostra sommelière Oriana dell’enoteca del Convento, ci proporrà una degustazione di vini. La mostra resterà aperta fino al 20 dicembre 2025. Orari della galleria: lu-ve 8.00 /12.00 e 14.00 /18.30 sa 9.00/12.00. Saranno esposte una trentina di opere fra oli e tecniche miste su tela, carta e cartoncino oltre ad alcune piccole sculture di ceramica.
Eliana Bernasconi espone in personali e collettive da molti anni in periodi saltuari ma continui. Ha sperimentato varie tecniche quali: calcografia, collage, pittura a olio, acquarello, tempera e tecnica mista oltre a pittura su stoffa e ceramica, nel contempo ha coltivato l’approfondimento continuo nel campo della psicologia. Diploma accademico a Brera e Laurea in Filosofia presso Università Statale a Milano. Formazione in Psicoanalisi con la Pratica Freudiana a Milano. Ha tenuto un Atelier di arteterapia nelle scuole speciali cantonali presso l’istituto St.Angelo Loverciano e si è specializzata nell’attivazione della creatività con bambini, adulti e anziani.



Testo di presentazione del Dr.Graziano Martignoni:
Quando la luce apre all`immensità dell`annunciazione il mistero dell`infinito diventa voce e parola. È con questo infinito e con questa annunciazione, che dialogano le tele di Eliana Bernasconi nel linguaggio evocante del colore. Le sue opere parlano infatti di questo mistero, di questa stranierità, che a volte si annuncia , come una vera apparizione, mentre altre si nasconde. Colori come fossero porte dietro cui sono racchiusi i Volti dialoganti di queste opere . E` come se i colori delle tele svelassero il Volto di figure femminili alla ricerca di una loro identità sempre a rischio di smarrirsi nella profondità dei cieli. Fragili presenze sono questi Volti , come fossero finestre aperte sull` infinito, da cui giungono i segni dell`Oltreita . Ma l`infinito di Eliana non è vuoto. L`Altro , l`Altrui , l`Altrove lo abitano in quei Volti del femminile, che cercano parole per dire l`impossibile possibile dell`esistenza. Volti che cercano qualcuno che sappia rispondere alla chiamata . Il Volto che fatica a trovarsi e a sentirsi ci chiama e ci tocca. Essere toccati , essere in contatto con la bellezza, che apre al meraviglioso. Scrive Levinas “ Noi chiamiamo volto il modo in cui si presenta l’Altro. Questo modo non consiste nel mostrarsi come un insieme di qualità che formano un’immagine. Il volto d’Altri distrugge ad ogni istante e oltrepassa l’immagine plastica che mi lascia“. In un Volto posso naufragare, come nell`esperienza degli innamorati, perdermi, smarrendo la mia identità; da esso posso essere incantato o terribilmente impaurito, attraverso di lui posso però anche trovare la via, che mi conduce fuori da me stesso verso il senso della mia esistenza. Difficile dire che cosa sia veramente un Volto. Esso è nello stesso tempo sguardo, “occhi che vedono e sono visti” nella luminosità, in cui l`incontro con l`Altro possa prodursi, e parola con le sua incapacità di dire pienamente ciò che vuole esprimere. In esso qualcosa ci sembra dato, definito, confermato eppure qualcosa ci rinvia sempre ad altro, alla sua incompletezza. I Volti di Eliana Bernasconi non sono solo visi , ma Volti che popolano i giardini dei cieli. Il Volto dell`Altro è la misura delle infinite possibilità con cui una umanità può essere donata. Viviamo in un`epoca in cui tutti si guardano, in cui il viso degli uomini ci appare in ogni attimo della nostra giornata così da cancellare in una luminosità spesso accecante ogni penombra, così da fare del nascosto un impossibile piacere o un pericolo. Eppure sempre più abbiamo la percezione, nel commercio idolatrico dei visi reali, pubblicitari o televisivi, che qualcosa ci stia sfuggendo, spingendoci nella banalità e nella indifferenza di fronte alla moltitudine dei visi che ci circondano Ciò che ci è negato, ciò che è sempre più difficile guardare è infatti il Volto. Disegna una carta del mondo, come scrive Bruno Chenu, che è nello stesso tempo una “geografia dell`anima” . Parla a volte del destino degli uomini, delle loro speranze e delle loro delusioni, ci racconta la loro ricchezza interiore, ma anche i deserti, che li abitano. Dice la verità di ognuno di noi ma anche la nostra menzogna nella collezione di maschere che sa portare. Se il viso ci rivela la nostra presenza materiale nel mondo, il Volto ci chiama e annuncia. Le opere di Eliana Bernasconi cercano un modo per dire l`apparizione di qualcosa che nell`esistenza sta in bilico come fossimo acrobati tra l`infinito del cielo da cui viene il meraviglioso e la concretezza della “terra di colori”, tra lo svelarsi e il nascondersi di cui è fatta la vita.
Fabrizio Colciaghi “Spazio Espositivo la Cornice”




