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I sindaci del territorio

                                   Giovanni Berardi, sindaco di Alto Malcantone

Biografia 

Nato e cresciuto a Lugano dopo le scuole dell’obbligo e il liceo ho conseguito il diploma di ingegnere agronomo ETHZ al Politecnico federale di Zurigo. Nel 1994, ho dato avvio a un’azienda di allevamento bestiame nell’Alto Malcantone, motivo per cui mi sono trasferito in questa ridente regione. Attivo dapprima come Municipale dell’allora Comune di Breno, sono stato membro del consiglio comunale del neonato Comune di Alto Malcantone e successivamente ho assunto la carica di municipale, divenendo poi sindaco nel 2016. Dal 2019, sono pure Deputato al Gran Consiglio, membro della commissione Ambiente, Territorio ed Energia.

Buongiorno Sindaco, ci parli della sua esperienza, che sensazioni e emozioni le da questa carica ?

Essere Sindaco significa dedicarsi anima e corpo a questa funzione che è una delle più belle che si possa assumere in politica. Svolgo il mio compito con grande spirito di servizio e cerco di rendermi disponibile all’ascolto delle cittadine e dei cittadini che devono poter avere un riferimento di prossimità. A facilitazione del mio ruolo posso contare su colleghe e colleghi di municipio impegnati e presenti e su un’amministrazione alla quale richiediamo sempre il massimo impegno. Il contatto con le persone è gratificante e ho imparato a mettere a frutto qualità necessarie e positive come la temperanza, la diplomazia e il dialogo positivo con tutti. Oltre a questo, siccome oggi i dossier sono sempre più complicati, occorre essere sempre predisposti ad approfondire con competenza i più svariati argomenti. Anche da questo punto di vista la mia attività è arricchente e ho imparato tantissimo.

Per quale aspetto di Alto Malcantone va personalmente fiero? 

Sono fiero del fatto che la nostra popolazione si considera una comunità e agisce di conseguenza. Vi sono innumerevoli associazioni basate sul volontariato che propongono momenti di svago e di cultura. Inoltre, c’è una forte rete sociale del tutto naturale. Le persone si aiutano a vicenda. Le famiglie, i giovani, gli anziani interagiscono fra di loro e nessuno resta escluso. Questi sono valori importantissimi che sono favoriti anche dal fatto che, pur avendo un vasto territorio, la nostra dimensione comunale è ancora a misura di persona.

Tra progetti da portare a termine e traguardi da perseguire, come vede il futuro di Alto Malcantone? 

Abbiamo un territorio magnifico situato a pochi minuti dai centri urbanizzati. La qualità di vita è alta e noto che parte dei nostri giovani si insediano da noi o tornano dopo gli studi. Le persone attive approfittano del fatto che tutto sommato siamo vicini ai centri  e allo stesso tempo si vive praticamente immersi nella natura. Gli anziani, da parte loro, grazie a puntuali servizi e alla rete sociale, possono vivere la vecchiaia in maniera qualitativamente buona.  Questa situazione va certamente preservata e favorita. È una grande sfida  che ci vede quotidianamente impegnati.

La nostra rivista ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare il Malcantone, cosa si augura e spera per il futuro della nostra regione?

Il Malcantone è una regione meravigliosa che si presta sia per fondarvi qui il proprio domicilio beneficiando dell’alta qualità di vita sia per lo svago e il tempo libero. I malcantonesi si aspettano certamente meno traffico e qui il Cantone sta veramente impegnandosi sia con l’importante progetto tram-treno sia con il consistente miglioramento dei trasporti pubblici. Pur vivendo in una zone periferica, sta anche a noi accorgerci di questi cambiamenti che in determinate circostanze ci permettono di lasciare l’auto a casa.

Poi credo che c’è grande interesse per la tutela del territorio ancora incontaminato e per il rilancio delle nostre mete turistiche per eccellenza: la montagna con in primis la Funivia del Monte Lema, ma anche la rete escursionistica (Sentiero del Castagno e delle Meraviglie, Maglio, Museo del Malcantone, ecc.) e il comparto lago e Valle della Tresa con i loro progetti di piste ciclabili e messa in valore di patrimoni turistico-culturali (miniera di Sessa, Monte Sassalto, passeggiate a lago, Museo della pesca, ecc.). Tutto questo è in corso e dobbiamo essere grati alle persone che dedicano tempo e risorse a queste iniziative.

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