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Il fiume Tresa

Il fiume Tresa  nasce a Lavena Ponte Tresa in Italia e Ponte Tresa in Svizzera, dal Lago di Lugano, di cui è l’unico emissario a. e si estende fino al Lago Maggiore per una lunghezza complessiva di circa 13 km. Il ponte che separa i due comuni e che unisce la Svizzera all’Italia, venne ricostruito alla metà del 1400 e fu utilizzato fino al 1828. Qualche anno più tardi fu innalzato un altro ponte in muratura che venne abbattuto nel 1962 per essere sostituito da uno in cemento armato, che corrisponde al ponte tuttora esistente.  Lungo i suoi primi 7 km costituisce il confine di Stato tra Italia e Svizzera e, di conseguenza, le due sponde appartengono ai rispettivi Paesi, mentre la tratta terminale è situata esclusivamente su suolo italiano.

Il fiume, nel tratto compreso tra il Lago di Lugano e la località Madonnone (ca. 1,4 km), è  completamente artificiale sia come origine che come morfologia. L’alveo in questo tratto fu fatto costruire, infatti,  dai milanesi attorno al 1300, per favorire la comunicazione con il Lago Maggiore. Il fiume scende poi verso il Lago Maggiore secondo una direzione occidentale, mentre il suo imbocco naturale avrebbe dovuto essere situato più a sud lungo la sponda del Lago di Lugano, a Porto Ceresio o Capolago, secondo quanto avviene nei grandi laghi marginali sub-alpini. Nel  tratto finale, tra Luino e Germignaga, scorre in quello che un tempo era l’alveo del torrente Margorabbia, che si immetteva direttamente nel Lago Maggiore nei pressi del Comune di Germignaga, nella pianura alluvionale su cui sorge Luino. Il fiume  alimenta una centrale elettrica, che sfrutta il salto altimetrico tra i laghi Maggiore e di Lugano (nota come diga di Creva). Tale diga è stata costruita anche per regolare la portata del fiume soprattutto durante le piene del Lago di Lugano. In questo modo si può controllare, nei limiti del possibile, il flusso d’acqua che dal Lago di Lugano si versa nel Lago Maggiore, evitando o limitando pericolose alluvioni. Trattandosi di un emissario di un lago ed essendo quindi alimentato prevalentemente dalle acque dello stesso, in estate esse raggiungono e superano temperature di 25°C. 

La morfologia del corso d’acqua e delle sue sponde è in parte ancora naturale e alcune tratte risultano di elevato pregio naturalistico e paesaggistico, fornendo habitat differenziati a molteplici forme di vita animali e vegetali, acquatiche e non. In occasione di rilevamenti sono state riscontrate le seguenti specie ittiche: strigione, cavedano, alborella , tinca, carpa, pigo, gardon, scardola, cobite, pesce persico, cagnetta, persico sole, lucioperca,  luccio, bottatrice, anguilla, trota fario. 

Questo fiume che collega i due grandi laghi Verbano e Ceresio, nonostante le sue condizioni morfologiche siano in buona parte ancora apprezzabili, non può sviluppare appieno le sue funzioni ecologiche in seguito alla frammentazione longitudinale imposta da due sbarramenti importanti quali la diga di Creva, alta una ventina di metri, e lo sbarramento per la regolazione delle portate, posto a 400 m dall’uscita dal lago. Questi due ostacoli rendono impossibile la risalita di specie, come in particolare l’anguilla e la cheppia, che in passato potevano raggiungere le acque del Ceresio attraverso questa via di collegamento. Naturalmente già prima di raggiungere il Verbano, queste specie che risalgono dal mare incontrano numerosi ostacoli, in parte insormontabili.

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