Amato da adulti e bambini, il Natale non sarebbe lo stesso senza la presenza del torrone sulle tavole imbandite delle festività
La nascita del torrone rimane ancora ai giorni nostri avvolta nel mistero. Come spesso accade per i cibi di origine antica, se ne trova traccia, con alcune varianti, in culture gastronomiche differenti. Alcuni sostengono sia di origini romane, altri di origine arabe. In realtà, indipendentemente da chi lo abbia “inventato”, il torrone, nelle sue innumerevoli varianti, è diventato parte delle nostre abitudini culinarie. Per molti di noi è sinonimo di Natale, pranzi in famiglia e voglia di fare festa.
Comunque a prescindere dalle reali origini, il torrone è sicuramente uno dei dolci più antichi del mondo, perché creato dall’unione di miele, zucchero, mandorle, noci, arachidi, nocciole, ingredienti genuini e da sempre conosciuti. Dai Paesi Slavi al Medio Oriente, dalla Cina all’India, il torrone veniva chiamato semplicemente halva, cioè dolce.
Uno dei motivi del successo di questo dolce nell’antichità è stato sicuramente dovuto alla facilità di conservazione e alla semplicità degli ingredienti. A quell’epoca non esistevano i frigoriferi ed evitare il deperimento dei cibi non era semplice.
Il nome deriverebbe dal verbo latino che significa ”tostare”, in riferimento alla tostatura delle nocciole e mandorle. Altri attribuiscono alla parola torrone un’origine araba, a supporto di questa tesi vi è il trattato del XI secolo, scritto da un medico arabo, in cui si cita il torrone attraverso il nome “turun”.
Quando si parla di torrone, la prima caratteristica che si presenta al nostro palato è il grado di morbidezza. La differenza tra un torrone a pasta morbida ed uno a pasta dura è il tempo di cottura: si passa da poche ore nel forno per un impasto tenero, a 12 ore per quello friabile. Anche la proporzione tra il miele e gli zuccheri aggiunti permette di avere due dolci dal gusto diverso
I torroni si distinguono anche tra mandorlati e nocciolati, a seconda che si usi la mandorla o la nocciola come ingrediente tostato.
I torroni classici bio prevedono un impasto duro a base di mandorle, miele, albumi, ricoperti nel lato superiore ed inferiore da uno strato di ostia bianca. Il torrone aquilano prevede nell’impasto il cacao e nocciole tostate. La variante moderna del torrone è una barra di cioccolato al latte o extra fondente, con nocciole intere tostate. Ma le varietà di torrone in commercio sono innumerevoli: torrone bianco ricoperto al cioccolato fondente, torroni con fragranza al limone, arancio, vaniglia, caffè ecc.
Dal punto di vista nutrizionale il torrone, come il panettone e il pandoro, è ricco di zuccheri e grassi, ma ciò che lo differenzia dagli altri due dolci natalizi è la mancanza di tuorlo d’uovo nell’impasto e la presenza delle proprietà nutritive della frutta secca e del miele