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La Chiesa di Santa Maria Juvenia

La Chiesa di Santa Maria Juvenia è è la chiesa parrocchiale cui fanno capo i villaggi di Iseo e Cimo. Secondo un’ipotesi non confermata il nome «Juvenia» (Giovena), indicherebbe la presenza, in antichità, di un tempio romano dedicato al culto di Giove (in latino Jupiter). Nei documenti storici ricorrono oltre a Santa Maria Juvenia, i nomi: de Giovenia, Zuvenie e Invenia, ma anche “Santa Maria de Vernate” (1411).

Posizionata su un poggiolo da cui si ammira uno splendido panorama del luganese, si trova al confine fra l’ex comune di Iseo, ora frazione di Bioggio e Vernate, ma nel territorio di quest’ultimo. La Chiesa è stata sottoposta ad uno studio archeologico dall’Ufficio beni culturali nel 1986, in occasione dei lavori per la rimozione e la sostituzione del pavimento.

Durante lo scavo è stato possibile identificare le fondamenta dell’abside della prima chiesa, che fanno risalire l’origine dell’edificio religioso al IX secolo. La prima navata fu edificata nei successivi due secoli, mentre verso la fine del 1300 fu portato a termine l’ampliamento della chiesa, con la costruzione della seconda navata.  Nel XV secolo fu realizzato il coro, di forma poligonale, che modificò l’orientamento della chiesa. L’aspetto attuale, con una nuova modifica nell’orientamento, risale al XVII secolo, quando il coro diventò rettangolare e la chiesa assunse l’attuale stile barocco. Sulla facciata meridionale tracce di affreschi del secolo XV, mentre all’interno le cappelle sono decorate da stucchi dei secoli XVII-XVIII. Le tele sull’altare maggiore sono settecentesche, la statua lignea policroma e dorata, raffigurante la Madonna, è del 600’.Negli anni 1999-2000, la chiesa è stata completamente  ristrutturata. La tradizione racconta, che in passato, gli abitanti della zona, accompagnassero in questo luogo sacro chi partiva e lasciava i propri cari per andare a lavorare lontano per molti mesi. Attualmente vi si officia la Santa messa ogni domenica alle 17.00 da maggio a ottobre. I gruppi possono visitarla contattando la Cancelleria comunale.

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