Skip to content

 La passione per la cucina di Daniele Meni

Daniele Meni è una vera e propria istituzione nel territorio del Malcantone, il suo Ristorante Giardino a Bombinasco attira da oltre 30 anni appassionati della sua cucina, provenienti dal nostro cantone, dalla Svizzera e dall’estero.

Sig. Meni, come e quando nasce la sua passione per la cucina?

Sul come non ho dubbi, la mia famiglia è composta da 4 generazioni di cuochi, da mio nonno a mio padre a mio zio e pure mio cugino, quindi non era difficile scegliere. In seguito ho trasmesso la mia passione anche ai miei 2 figli.

Come definirebbe la sua cucina?

Sono fondamentalmente un tradizionalista, perciò i prodotti del territorio, le stagioni con i loro prodotti freschi e dal valore nutritivo molto alto ti danno una facilità enorme nella preparazione dei piatti. Bisogna riconoscere che la cucina locale attira moltissimo i turisti, ma pure i clienti locali non disdegnano una buona polenta o un cremoso risotto accompagnati da piatti classici come ossobuco o brasato e altro ancora. E’ ormai assodato che chi dice “Giardino”, mi associa al CORDON-BLEU O ALLA SELLA DI CAPRIOLO (in autunno chiaramente) quindi come vedete, passo dalla tradizionalità alla cucina di alta qualità.

Qual è la cosa che la rende maggiormente orgogliosi degli oltre 30 anni del Ristorante Giardino?

Non è facile dare una risposta precisa, ma senza dubbio, il veder crescere anno dopo anno l’afflusso di gente proveniente da ogni angolo del Cantone, è stata sicuramente una carica di adrenalina ed una voglia matta di continuare. Attirare da noi anche personaggi di ogni categoria, dai politici a sportivi  professionisti, ai molteplici personaggi illustri (medici, architetti, ingegneri ecc…) ma anche gente comune che poi negli anni sono diventati nostri affezionatissimi clienti ed amici. Non era evidente portare fino a Bombinasco tutta questa gente se non proponendo una cucina genuina e preparata con passione amalgamata alla simpatia e professionalità delle mie due donne che mi hanno sempre sostenuto e sopportato, prima mia moglie Ornella dal 1990 al 2000 (in più aveva due bimbi piccoli) ed in seguito, l’attuale mia compagna Monique dal 2004 ad oggi anch’essa ha lasciato la sua svizzera romanda per avventurarsi con me in questa favolosa professione di esercente. E naturalmente tutti i miei collaboratori, che senza i quali sarebbe stato impossibile realizzare tutto ciò. Il nostro locale ha raggiunto una notorietà anche a livello nazionale da quando siamo stati in Romandia per le varie rassegne gastronomiche ticinesi. Devo far rimarcare che il Giardino è sempre stato in mano alla nostra famiglia dal 1962 al 1980 ai miei genitori, dall’80 al 1989 a mio zio (fratello di mia mamma) e poi siamo arrivati noi con una piccola parentesi all’Elvezia di Astano per 4 anni.

Che consigli si sente di dare ad un giovane che vuole intraprendere la professione di chef?

Faccio una premessa, la professione di CHEF non esiste ma lo si diventa….Si inizia con un apprendistato, possibilmente in una buona struttura, poi superati gli esami ed ottenuto l’Attestato federale da lì parte la famosa “gavetta” che con la propria passione, l’interesse, la dedizione e le rinunce, ti portano a fregiarti dell’appellativo di CHEF, con la speranza di trovare sempre sulla propria strada degli ottimi chef che ti aiutano e ti stimolano giorno dopo giorno.

Malcantone Magazine, si occupa di promuovere e valorizzare il territorio del Malcantone, cosa si augura e spera per il futuro della nostra regione?

Conosco molto bene la vostra rivista e il vostro portale e li apprezzo moltissimo, so che portate avanti un discorso molto interessante per far conoscere il nostro territorio, ma se a livello politico non c’è la volontà di evolvere ed aiutare gli artigiani e gli imprenditori malcantonesi, si correrà il rischio di lasciar morire l’intera regione. Dobbiamo lottare tutti assieme per far sì che soprattutto i giovani non fuggano dal Malcantone, e qui entrano in gioco anche gli enti pubblici e/o le Associazioni di vario genere che devono in ogni modo dar spazio ai nostri giovani e puntare maggiormente su di loro, perché il futuro sono LORO !!!!

Condividi!

Condividi su Facebook
Condividi su X
Condividi su LinkedIn
Condividi su Pinterest