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La Pieve di Agno

Le pievi (dal latino plebs, “popolo”), furono delle circoscrizioni territoriali religiose e civili facente capo ad una chiesa rurale con battistero.

Nell’Alto Medioevo ad esse erano riservate le funzioni liturgiche più importanti per la comunità e da esse dipendevano le chiese e cappelle. Con la progressiva affermazione del Cristianesimo il termine passò a indicare le comunità dei battezzati comprese entro un’organizzazione territoriale. In età romana, una pieve poteva sorgere sia in città che in campagna. Dopo la caduta dell’Impero Romano e il graduale disfacimento delle istituzioni e delle strutture poste a governo del territorio, l’amministrazione delle pievi passò in gran parte alle autorità religiose, sia nelle aree di campagna sia nei centri abitati di una certa importanza. Il maggiore sviluppo di questa organizzazione territoriale si ebbe in zone in cui l’autorità centrale era più debole, spesso di difficile accesso.  Nel territorio che forma l’attuale Canton Ticino si costituirono le pievi di Agno, Balerna, Bellinzona, Biasca, Locarno, Lugano, Riva San Vitale, della valle Capriasca, e forse anche una con centro a Olivone. Le pievi di Agno, Locarno e Bellinzona, in origine ambrosiane, passarono alla diocesi di Como entro l’XI sec.

Museo Plebano, Agno

La pieve di Agno annoverava 34 parrocchie, suddivise in tre vicariati: quello del Borgo con 19, quello di Sessa con 7 e  infine quello di Bironico con 8.  La pieve di Agno fu in antichità una dipendenza di Milano funzionale a garantire al capoluogo lombardo i collegamenti col Lucomagno, che nel Medioevo passavano per Varese, e non come invece oggi da Como, ma in seguito alle lotte comunali e alla calata del Barbarossa, la Diocesi di Camo stabilì fermamente la sua autorità su tutta la regione del Sottoceneri. Dal punto di vista amministrativo invece, il percorso fu esattamente inverso, e dal 1335 la signoria di Como fu sostituita da quella del Ducato di Milano. La pieve amministrativa terminò in corrispondenza dell’invasione giacobina del 1798, allorquando fu inclusa in una più larga provincia costituita secondo i canoni centralistici e antifederalistici degli invasori: il Cantone di Lugano. Per quanto riguarda la struttura religiosa, essa confluì nella nuova diocesi di Lugano nel 1884, quando il governo elvetico non volle più le sue terre sottoposte a vescovi con sede all’estero.

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