
La vendemmia è uno dei rituali più antichi praticati dall’uomo: vissuto come momento di grande gioia in passato ha ben presto assunto un valore sociale dal momento che favoriva il rinsaldamento dei legami con il territorio. E’ il momento in cui l’uva del vigneto, coltivata durante tutto l’anno, viene raccolta e portata in cantina per iniziare il processo di vinificazione, che trasformerà il mosto in vino. Prima di arrivare a questo importante momento, però, c’è un grande lavoro alle spalle che richiede conoscenze, tempo e dedizione.
Il processo che porta l’uva a trasformarsi in vino ha bisogno di vitigni, suoli e condizioni climatiche ottimali, nonché di corrette tecniche di conduzione del vigneto – che sono le stesse di duemila anni fa, ma rese più controllabili dal progresso. Sulla base della millenaria esperienza viticola si ritengono impropri alla vite i terreni eccessivamente umidi, argillosi, calcarei, salati, troppo superficiali e con eccessiva stanchezza. Ogni uva ha i suoi tempi e i suoi modi per essere raccolta ma, in genere, si lavora fin dalle prime luci dell’alba per raccogliere l’uva matura. Le uve non possono rovinarsi durante il tragitto verso la cantina, ma devono arrivare integre e sane, altrimenti degli acini schiacciati potrebbero causare delle fermentazioni spontanee. Per eseguire la vendemmia ormai esistono due principali tipi di approccio: manuale o meccanizzato. La scelta tra l’uno e l’altro metodo dipende, in gran parte, da quanto è ampio il terreno da vendemmiare e dal prodotto che si vuole ottenere.
Vendemmia manuale
La vendemmia manuale viene effettuata dall’uomo che taglia i grappoli, depositandoli in cassette da 15-20 kg. Durante la raccolta si fa grande attenzione alla qualità di ogni grappolo e si scartano quelli con della muffa o dei difetti per non contaminare il mosto. Le cassette raccolte vengono poi portate alla cantina, dove avverranno le fasi di pigiatura e diraspatura.
Vendemmia meccanizzata
In questo caso, si utilizzano le macchine vendemmiatrici, ovvero dei particolari macchinari dotati di una “testata di raccolta” che si muove liberamente, adattandosi alla disposizione dei ceppi così da non danneggiare la vegetazione. Gli “scuotitori” fanno staccare il peduncolo del grappolo dal ramo, facendolo cadere su dispositivi di ricezione; questi convogliano poi tutte le uve fino ai nastri trasportatori laterali che mandano l’uva verso il serbatoio di stoccaggio. Nel frattempo, gli aspiratori si occupano della pulizia per eliminare corpi estranei.
In una zona mite come il Canton Ticino, Le prime uve ad essere raccolte (fine di agosto o inizio di settembre) sono le uve per la base spumante come Chardonnay e Pinot Nero. Dopo una decina di giorni si procede poi con la raccolta delle altre uve bianche quali ad esempio il Sauvignon, mentre dopo la metà di settembre vengono raccolte le uve di Merlot da vinificare in bianco. il Merlot da vinificare in rosso è raccolto verso la fine di settembre, favorendo una maggiore concentrazione zuccherina e di sostanze estrattive in modo da ottenere vini più strutturati e ricchi.
Per una corretta fase vendemmiale è importante rispettare alcune regole di base:
- Evitare di raccogliere uva bagnata perché l’acqua potrebbe influire sulla qualità del mosto;
- Non raccogliere durante le ore più calde della giornata per impedire fermentazioni indesiderate;
- Riporre l’uva in contenitori non troppo capienti per evitare schiacciamenti;
- Trasportare l’uva velocemente nei locali in cui verrà effettuata la vinificazione, per evitare macerazioni o fermentazioni indesiderate.
Le numerose e dinamiche aziende vitivinicole del Malcantone, si sono preparate al meglio per affrontare questo decisivo momento della loro attività, l’augurio a tutte loro è che quella di quest’anno possa essere un ottima annata.