Il nostro territorio, seppur non molto esteso, è ricco di arte e cultura. Numerosi sono i siti e i monumenti di autentico valore storico. Una parte importante di questo patrimonio è rappresentato dalle chiese. Sono numerosissime e alcune di grande pregio e valore storico.
Chiesa Parrocchiale di San Bernardino da Siena, Ponte Tresa
Già menzionata nel 1501, la Chiesa di S. Bernardino venne ricostruita all’inizio del ‘600 e ampliata il secolo successivo, sull’area di una Cappella medievale, di cui oggi è rimasta solo la base del campanile. Dell’antico edificio, è ancora visibile parte di un grande affresco del 1500 attribuito a Bartolomeo da Ponte Tresa. L’interno della Chiesa è diviso in due corpi, come risulta dallo stile e dalle diverse altezze della volta: la parte della Chiesa vicina all’ingresso fu costruita nel 1600; l’altra parte nel 1700. La prima Cappella, posta a destra nella navata della Chiesa, è dedicata al SS. Crocifisso. La Cappella è chiamata «Sacellum Cribelliorum», cioè «Cappella dei Crivelli», perché fu fatta costruire nel 1612 dai coniugi Ambrogio e Caterina Crivelli.
La seconda Cappella di destra è invece dedicata alla Madonna immacolata. Nella prima Cappella di sinistra, dedicata alla Madonna del Rosario, c’è una statua in legno del 1700, raffigurante la Madonna con in braccio il Bambin Gesù. All’interno si può ammirare il pregevole affresco del 1612,
( restaurato nel 2001 ) dedicato a S. Bernardino. I tre cappelli posti nell’affresco ai piedi del Santo rappresentano le tre nomine vescovili, che egli rifiutò per poter attendere solo alla predicazione del Vangelo. Il vecchio altare in pietra e stucco è del 1700; il nuovo altare, che è in marmo di Arzo, fu consacrato nel 1987. Da segnalare, inoltre, altri affreschi che descrivono episodi della vita di S. Antonio da Padova e un dipinto ad olio opera di un ignoto autore del 1600.
La Chiesa ha molti arredi e paramenti, che non possono essere mostrati ai visitatori. Tra gli arredi ci sono due stendardi processionali della Congrega del santo Rosario, che tra il 1600 e il 1700 successe al Patriziato nella gestione economica della Chiesa. Il primo stendardo è del 1700; il secondo fu dipinto nel 1850 dal pittore tresiano Bernardino Giani. Tra gli aspetti interessanti della Chiesa, da segnalare la presenza di una lapide medievale. Probabilmente è una pietra tombale, che si trovava nella Chiesa e che fu affissa sulla parete destra della Cappella dell’Immacolata quando all’inizio del 1900 le tombe furono svuotate per sistemare il pavimento della Chiesa. I quattro pesci sovrapposti potrebbero essere il simbolo di un’antica famiglia di Ponte Tresa.
Chiesa di Santa Maria Juvenia, Vernate
Secondo un’ipotesi non confermata il nome «Juvenia» (Giovena), indicherebbe la presenza, in antichità, di un tempio romano dedicato al culto di Giove (in latino Jupiter). Nei documenti storici ricorrono, oltre a Santa Maria Juvenia i nomi: de Giovenia, Zuvenie e Invenia, ma anche “Santa Maria de Vernate” (1411). Posizionata su un poggiolo da cui si ammira uno splendido panorama del luganese, si trova al confine fra l’ex comune di Iseo, ora frazione di Bioggio e Vernate, ma nel territorio di quest’ultimo. La Chiesa è stata sottoposta ad uno studio archeologico dall’Ufficio beni culturali nel 1986, in occasione dei lavori per la rimozione e la sostituzione del pavimento.
Durante lo scavo è stato possibile identificare le fondamenta dell’abside della prima chiesa, che fanno risalire l’origine dell’edificio religioso al IX secolo. La prima navata fu edificata nei successivi due secoli, mentre verso la fine del 1300 fu portato a termine l’ampliamento della chiesa, con la costruzione della seconda navata. Nel XV secolo fu realizzato il coro, di forma poligonale, che modificò l’orientamento della chiesa. L’aspetto attuale, con una nuova modifica nell’orientamento, risale al XVII secolo, quando il coro diventò rettangolare e la chiesa assunse l’attuale stile barocco.
Sulla facciata meridionale tracce di affreschi del secolo XV, mentre all’interno le cappelle sono decorate da stucchi dei secoli XVII-XVIII. Le tele sull’altare maggiore sono settecentesche, la statua lignea policroma e dorata, raffigurante la Madonna, è del 600’.
Negli anni 1999-2000, la chiesa è stata completamente ristrutturata. La tradizione racconta, che in passato, gli abitanti della zona, accompagnassero in questo luogo sacro chi partiva e lasciava propri cari per andare a lavorare lontano per molti mesi.
Chiesa di S.Martino, Sessa
La Chiesa di San Martino , voluta dalla famiglia di nobili Sessa, è un edificio religioso risalente al 1288, composto da un’aula rettangolare con tre cappelle su ogni lato.
Nei secoli seguenti subì notevoli modifiche , ristrutturazioni e ampliamenti che la portarono a divenire chiesa parrocchiale nel 1560.
Il campanile fu terminato nel 1630, mentre la cella campanaria fu portata al livello attuale nel 1819. Lo splendido e monumentale altare ligneo realizzato da Antonio Pini di Bellagio e Carl’ Antonio Ramponi di Sessa nel 1662, è stato recentemente restaurato con interventi conservativi che l’hanno riportato al suo antico splendore. Anche in periodi più recenti la chiesa ha subito importanti lavori di manutenzione. Nel 1955 l’interno e l’esterno, campanile compreso, furono ridipinti, mentre i preziosi affreschi interni furono sottoposti ad un importante lavoro di restauro.
Da segnalare la presenza , all’interno sopra il portale d’ingresso , del bellissimo Organo Mascioni, costruito nel 1930 e donato dal sindaco di Sessa di allora Giovanni Rossi.
Chiesa di S. Ambrogio, Cademario
La Chiesa di S. Ambrogio è una delle chiese più antiche del Malcantone. Fu edificata nel ‘600 e trasformata secondo lo stile barocco nella seconda metà del secolo successivo, nel 1915 é stata dichiarata monumento storico. Ubicata in una splendida posizione da cui si puo’ godere di una meravigliosa vista sul lago e sul basso Malcantone. Sulla facciata si può ammirare un affresco settecentesco raffigurante l’Assunta. Sulla parete sud un affresco con sant’Ambrogio e la Madonna. All’interno splendidi affreschi raffiguranti l’”Inferno”, il “ Giudizio Universale “e la “ Crocifissione”.
L’altare maggiore è dello scultore Cleis, la vetrata sopra il portale d’ingresso è di Fra’ Roberto. Nel corso dei secoli ha subito innumerevoli cambiamenti e ristrutturazioni che hanno molto modificato l’aspetto originario. Da segnalare l’importante intervento strutturale avvenuto tra il 1670 e il 1702, il rifacimento del tetto, crollato dopo una forte nevicata, nel 1919 e i lavori di restauro tra il 1950 e il 1957 diretti dall’Arch Giovannini. Gli ultimi interventi, iniziati nel 1998 e conclusisi nel 2004, furono curati dall’Arch. Carloni per la parte storico-architettonica e dallo staff di restauro del Consorzio Gilardi-Napoli per la parte pittorica.
Chiesa di S.Michele, Arosio
La Chiesa Parrocchiale di S.Michele di Arosio, ha un origine che risale a prima dell’anno Mille, anche se le prime citazioni su essa si riscontrano in documenti storici dei primi anni del 1200.Pur conservando chiare tracce romaniche , soprattutto nella facciata, la chiesa nel corso dei secoli ha subito molte modifiche e trasformazioni fino ad avere un ’assetto molto simile a quello attuale dal XV secolo. Nel Seicento l’edificio fu rialzato e fu aggiunto l’Altare Maggiore in stile Barocco, successivamente vennero aggiunte le cappelle laterali e il portico a 4 campate. L’esterno é impreziosito da una meridiana del 1664 e da un bellissimo battistero risalente al Trecento.
L’interno, a navata unica, conserva straordinari affreschi di Antonio da Tradate, risalenti al 1508, dedicati a temi classici della cultura Cristiana come la Natività, la Passione, la Crocifissione e la Resurrezione. Da segnalare inoltre, tra gli affreschi, anche una Pietà, una Vergine Assunta e una raffigurazione di San Francesco. La decorazione pittorica della volta è di Bernardino Ferroni di Arosio e risale al 1906, mentre quella della cappella della Vergine del Rosario è opera di un altro artista locale, Bartolomeo Rusca (1709). L’altar maggiore, di stile barocco, risale alla metà del Seicento. L’ultima restaurazione della chiesa risale agli anni 1999-2001 ( a cura dell’arch. Renzo Richina ) mentre il nuovo arredo liturgico è stato seguito dall’Arch. Gianfranco Rossi.