Presentazione:
Il comune di Pura è formato dal nucleo, dell’abitato circostante il nucleo e dalle frazioni di Magliasina e Moriscio. La forma dialettale del nome è Püria o Püra. La superficie del territorio comunale è di 308 ettari, di cui 30 coltivati (prati, campi, frutteti, vite, orti), 231 boscati, 9 occupati da superfici del traffico, 2 da corsi d’acqua, nessuno da area industriale e 34 da altre superfici di insediamento. La “superficie edificabile netta” è di 33.6 ha e corrisponde alla “superficie netta degli insediamenti”, circa il 10.9% del territorio comunale. La densità di popolazione di Pura è di circa 410 abitanti per km², confina a nord con Curio e Bedigliora, a nord-est con Neggio, a sud-est con Caslano, a sud con Ponte Tresa, a ovest con Croglio e ad est con Magliaso. Il confine comunale non segue regolarmente caratteristiche specifiche del territorio, fatta eccezione per il corso del fiume Magliasina (confine con Neggio). A sud-est esso segue l’antica strada che conduce dalla Magliasina in direzione di Ponte Tresa (Strada Regina) e si mantiene immediatamente a monte del tracciato della ferrovia Lugano-Ponte Tresa fino all’approssimarsi dell’abitato di questo comune. Ubicato ad un’altitudine di 396 metri sul livello del mare l’abitato di Pura è esposto a sud e a sud-est e sorge sull’ultimo terrazzo della Valle della Magliasina. Verso ovest il nucleo è riparato dallo scosceso versante del Monte Mondini. L’altitudine del territorio comunale si estende dai circa 290 metri sul livello del mare delle zone a ridosso della strada cantonale che dalla Magliasina conduce a Ponte Tresa, agli 800 metri del Monte Mondini.
Cenni storici:
Il nome Pura potrebbe derivare da un termine dialettale bresciano “pora” (paura), in riferimento ai dirupi che sovrastano l’insediamento. Altre ipotesi lo fanno risalire a un nome di persona (“Parius”). Il termine “Puira” compare già in un documento del 1173 dell’archivio del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro, nel quale si parla di un “Guiliciono de Puira”. L’istituzione religiosa era proprietaria di beni nella nostra zona.
Patriziato:
Pura era già menzionata nel 1110, allorquando Enrico V confermava all’Abbazia di San Pietro in Cielo d’oro i suoi beni siti a Pura (DHBS). Nel 1296 sono invece menzionati dei beni vescovili e tra i vari diritti feudali successivi possiamo citare quelli esclusivi di caccia per la famiglia Beroldingen, durante la dominazione svizzera. A partire dal XV secolo abbiamo anche qualche riferimento all’organizzazione vicinale della comunità, ad esempio nel 1473, allorquando si trattava di stabilire gli oneri per il mantenimento della Strada Regina. Luogo delle adunanze dell’antica Vicinia era “sotto il Torchietto delli Pontinella”; delle quali sono stati conservati dei verbali del ‘700. Attualmente il Patriziato possiede circa 50 ettari di bosco nella parte alta del Monte Mondini. La sede è presso la Casa Comunale – Tel: 091 606 21 28
Chiesa Parrocchiale di San Martino
La chiesa è documentata già nel 1352 ed era una costruzione semplicissima con l’entrata sul sagrato, verso sud. Nel 1580 fu trasformata nell’attuale pianta e nel 1642 – 1643 venne in gran parte ampliata assumendo la forma attuale. Di quest’epoca sono le facciate e il campanile in stile barocco. Fu eletta chiesa parrocchiale nel 1603. Sulla facciata meridionale si intravedono tracce di affreschi, quasi totalmente deteriorati, di San Martino, Santa Caterina e della Madonna con Bambino. Sopra questi affreschi c’è una meridiana – restaurata nel 1996 dal Professor Luciano Dall’Ara – una delle poche “segnatempo di meridiana italiana” ancora esistenti. All’interno l’altare maggiore in marmo di Arzo e altre provenienze è in stile barocco, quali si ritrovano in molte chiese del Sottoceneri, ed è opera di Leone Buzzi da Viggiù. L’altare risale al 1803 ed è stato voluto e quasi interamente pagato dalla Confraternita del SS Nome di Gesù (Confraternita tuttora esistente e operante). Il campanile fu restaurato e sopraelevato nel 1848 e pure in quell’anno vennero posate e benedette le nuove cinque campane. Nel 1937 ebbero luogo i grandi restauri della chiesa: tetto, travature, gradini e balaustra in marmo macchiavecchia di Arzo, illuminazione elettrica, confessionali e intonacatura dei muri esterni. Rilevante fu soprattutto l’opera pittorica del Professor Ovidio Fonti di Miglieglia, insegnante alla Scuola di Belle Arti di Torino, che diede la maggior impronta a questi restauri con una finta cupola (trompe l’oeil), lo Spirito Santo sotto forma di colomba, la Madonna Assunta e il Patrono San Martino, dipinti sul soffitto della navata centrale. Promotore e anima dell’importante restauro fu l’indimenticabile parroco del tempo, Don Ferdinando Andina (a Pura dal 1910 al 1939). Subito dopo la seconda guerra mondiale, nel 1948, la chiesa parrocchiale si arricchì di una stupenda Via Crucis in formelle di cotto, plasmata dal professor Georgj, maestro di scultura all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. Sono quattordici bassorilievi di stile neoclassico, molto equilibrati e perfetti in ogni dettaglio; non manca l’ispirazione mistica trasfusa nell’opera dall’autore che, dalla corrispondenza con il parroco di allora, l’ascetico e profondo Don Giovanni Molteni (a Pura dal 1939 al 1952) risulta essere – oltre che artista – un cristiano di salda fede. Questi bassorilievi sono inseriti nel mezzo delle lesene della nostra bella chiesa. La nostra chiesa parrocchiale, situata al colmo di una magnifica scalinata, è tuttora apprezzata quale soggetto-simbolo di Pura, ammirata e riprodotta – meglio se con la magnolia in fiore – da fotografi, artisti-pittori e turisti.
Comune di Pura, 6984 Pura -Tel. 091 606 21 28 – Fax 091 606 30 23 – www.pura.ch
Orario sportello: lunedì – venerdì 9:30 – 11:45 mercoledì 9:30 – 11:45 / 13:30 – 17:30 – Picchetto per emergenze: 079 919 40 40