Sabato 26.10.2024 ore 20:30: DOMANI È LO IERI DI OGGI , CON: TOMMASO GIACOPINI E SIMONE GANSER, MUSICHE: TOMMASO GIACOPINI E SIMONE GANSER, LUCI: THEO BERNARDI
INTRODUZIONE: il Teatro Canzone di oggi
Domani è lo ieri di oggi è uno spettacolo che nasce dall’amore per quella forma d’arte che era stata il Teatro Canzone del secolo scorso. Nel 2023 Tommaso e Simone si sono lanciati in un progetto di ricerca che investigava il Teatro Canzone, i suoi temi, e soprattutto in che modo potesse essere rappresentato al giorno d’oggi. La ricerca è stata sostenuta dal Percento Culturale Migros. Durante il periodo di ricerca sono stati studiati i maggiori esponenti del Teatro Canzone, la forma e il contenuto dei loro spettacoli. In un secondo momento è stato esteso il campo di ricerca ad artisti contemporanei che continuano, in forma musicale o cabarettistica, a divulgare quello che secondo la nostra ricerca è l’eredità del Teatro Canzone. Abbiamo quindi analizzato il lavoro di Giorgio Gaber, Enzo Iannacci, Jacques Brel, Claude Nougaro, George Brassens, Nina Simone, il lavoro del Cabaret Voltaire, il teatro futurista,… per poi passare ad artisti contemporanei che seppure praticano arti diverse danno nuova vita a ciò che era cominciato negli anni del Teatro Canzone. Tra questi abbiamo analizzato il lavoro di The Umbilical Brothers, Kae Tempest, Stromae, Eleazaro Rossi, Bill Burr, Tom Segura, ma anche altri musicisti senza peli sulla lingua, che hanno il coraggio di brandire il linguaggio come una spada, in un gesto poeticamente impegnato. Al termine della ricerca Tommaso e Simone hanno deciso di creare Domani è lo ieri di oggi, uno spettacolo che è un viaggio tra musica dal vivo, stand up e poesia, che passi attraverso temi pungenti che danno la possibilità di riflettere e scuotere il pubblico dal torpore di un’esistenza apparentemente sicura.
NOTE DI DRAMMATURGIA
Domani è lo ieri di oggi è uno spettacolo di Teatro Canzone concepito per piccole/medie sale, dove l’attore sfrutta l’intimità del luogo per entrare in dialogo diretto, nudo e crudo con il pubblico.
Il testo è necessariamente critico, ma sempre senza mancare di ironia e momenti di ilarità. Il gesto poetico si esprime attraverso un grande lavoro vocale. L’utilizzo della voce in funzione espressiva si accompagna alla musica dal vivo nel creare paesaggi, scene, architetture sonore che fanno da sfondo a un testo affilato. Il palco è spoglio, essenziale, così da permettere agli attori di esprimersi nella loro fisicità per creare mondi e situazioni, che prendono vita negli occhi del pubblico. Lo spettacolo analizza i temi attuali e il posto dell’individuo all’interno del collettivo nella nostra epoca contemporanea, invitando alla rivalutazione dei valori correnti. Non si intendono dare risposte calate dall’alto, quanto invece spunti di riflessione e cambiamento. Per questo scegliamo di sciogliere la quarta parete e aprirci direttamente al pubblico, in un tipo di teatro che è vicino all’attore, molto umano.
LO SPETTACOLO: Domani è lo ieri di oggi
Domani è lo ieri di oggi è uno spettacolo di Teatro Musicale, ispirato al Teatro Canzone di un tempo. È una riflessione sulla parola, sulla libertà, sulla censura. Su come la storia sia un ripetersi continuo degli stessi eventi, in forma diversa. Su come il collettivismo venga a più epoche imposto sulla libertà dell’individuo, che si trova divorato dall’ideologia del collettivo, annichilendo il proprio umano desiderio di libertà. Ma Domani è lo ieri di oggi è anche uno spettacolo su come attraverso un enorme sforzo di volontà e dignità l’individuo possa comunque, ancora e sempre, riuscire a vincere la tentazione di unirsi, per scoprire una nuova convinzione, che lo porta a trovare sé stesso, un sé stesso inattaccabile dalle circostanze esterne e dalle opinioni correnti, un sé stesso libero. Si tratta dunque di uno spettacolo di etica, ma lontano dall’essere una conferenza socio- politica, i temi sono affrontati attraverso grande ironia e momenti di leggerezza.
MESSA IN SCENA
La forma utilizzata è quella del Teatro Canzone e più in generale del cabaret. Si tratta dunque di una forma meta-teatrale, in qui gli attori attraversano la quarta parete per raggiungere il pubblico. Alle parti recitate vengono alternate canzoni, dando vita a una sorta di mosaico, in cui scene teatrali e canzoni si alternano per creare un unico viaggio. La scenografia è essenziale. Come già negli spettacoli precedente costruiremo una struttura simbolica, evocativa. La scenografia non vuole chiudere la fantasia del pubblico, invece ha lo scopo di accompagnarlo verso altri mondi.
I costumi sono semplici. Sarà il corpo degli attori a creare una collocazione precisa, a creare ora un luogo, ora un altro, utilizzando in parte tecniche di mimo e il suono di voci e strumenti, creando delle vere e proprie scenografie immaginative, che prendono vita davanti allo spettatore.
Le luci sono semplici. Alcune delle date previste saranno in spazi non propriamente teatrali (musei, gallerie, teatro di strada), per cui si intende creare uno spettacolo che nei teatri possa usufruire di un ottimo disegno luci ma che possa anche essere semplificato e adattato ad altri spazi.
In generale, si vogliono utilizzare i molteplici talenti degli attori, tra cui espressione corporea, lavoro vocale e musicalità nel creare un’opera totale, molto umana e semplice, che ricorda il teatro alle sue origini, quando un uomo davanti al fuoco raccontava una storia ai compagni. È un ritorno alla semplicità, distanziandosi dall’artificio.
